A cura di Gioacchino la Greca
Il
battesimo di Cristo
(1440-1460)
tempera
su tavola (167x116)
National
Gallery di Londra
di Piero della Francesca

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Nell'ora dello zenit,
Piero celebra il battesimo di Cristo. Attorniati da un paesaggio prettamente
toscano, il Battista, pur rozzo nei vestimenti, è cosi elegante nella posa da
far invidia a un barocchismo di là da venire. Entrambi i due sacri
protagonisti sono con i piedi all'asciutto, la candida figura di Cristo emerge
ieratica e delicata, trattenendo in sè il volto del
contadino toscano, forte e volitivo che vedremo emergere con la stessa
continuità fisionomica nella famosa e più bella Risurrezione di tutti i tempi, secondo Longhi
e secondo il mio gusto. A far da contrappeso al Cristo, un candido fusto di
quercia, frondosa, e tra essa e un altro frondoso albero, tre angelici
personaggi, tricolori, a cui possiamo dare diverse identità: virtù teologali,
oppure, dico io, tre caratteristiche della persona divina di Gesù. Il rosso è
l'amore, il bianco la purezza dal potere del mondo, il blu la sapienza divina.
Distante dalla scena principale, un catecumeno si appresta a immergersi, e
altri orientali per foggia, personaggi misteriosi additano fra le nubi del
cielo qualcosa a noi celato. La bianca colomba si confonde con le nubi e una
aurea dignitosa di raccoglimento, in cui sembra sentirsi la brezza delle
colline toscane, fa da sfondo all'intera vicenda. |
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