A cura di Gioacchino la Greca

 

 

 

 

 

Incontro di Gioacchino e Anna alla Porta Aurea

 

 

(1303-1305)

affresco (200x185)

Cappella degli Scrovegni a Padova

 

 

di Giotto

 

 

 

 

 

Giotto, pittore grande del Medioevo, colui che seppe rompere la staticità e la fissità della icona bizantina fino ad allora dominante nell'arte figurativa, e rende viva e vivente la figura umana e la pittura. Definire Giotto pittore medioevale e non umanista non è un declassamento in termini, ma riconoscere a lui e a quella età creduta spesso di barbarie, la loro speciale grandezza. Basta pensare al coevo Dante e alle produzioni architettoniche gotiche per rendersi conto della grande luce di quei secoli che arriva fino ai nostri giorni. Giotto fu pittore religioso? Si, ma non perchè l'opera sua coglie queste figure tratte dalle storie sacre, ma perchè seppe "legare" l'uomo a Dio, in un rapporto non mistico, ma naturale, tramite la vita che manifesta l'uomo vicino a Dio e alle sue opere. D'altronde a proposito di grandi, S. Francesco e Dante erano li vicino, nel tempo e nello spazio, e chi più di loro avrebbe religiosamente legato (è una voluta ripetizione, poiché legare e religione sono la stessa cosa) l'uomo e Dio fra di loro? La Cappella degli Scrovegni a Padova è l'apice pittorico di Giotto. Io la visitai prima dei restauri, fra impalcature e tele, ma ne rimasi profondamente esaltato. I colori e le figure uscivano dalle architetture ancora rigide che li contenevano, e li esaltavano nei panneggi e nei moti di spirito. Il dipinto di cui sopra tratta le storie di Gioacchino e Anna, nel quadro più ampio delle storie di Maria, tratte dal protovangelo di Giacomo. Forse si tratta del primo vero bacio nella storia dell'arte sacra, e fa veramente tenerezza. Gioacchino torna a Gerusalemme, da dove era andato in volontario esilio dopo essere stato scacciato dal tempio con la sua offerta perchè il suo matrimonio era sterile. Mentre lui era in esilio tra i pastori, l'Arcangelo Gabriele, sempre lui, appare ad Anna e le annuncia la nascita di Maria. Saputo in sogno Gioacchino della stato di Anna, ritorna a Gerusalemme e sulla porta come annunciato dal sogno incontra Anna e le ancelle. Il tenero incontro avviene tra gli sguardi del pastore e delle 5 donne a destra, simili nelle fisionomie tranne la misteriosa velata, sicuramente di Giotto, che rimanda ai tempi moderni della pittura. La dolcezza delle mani sul viso e la loro esatta anatomia e forma descrivono tantissimo l'intensità del bacio e l'emozione dell'incontro. Sotto i panneggi ampi si riconoscono le forme dei corpi e il loro vibrare all'unisono. Stimo grande il pittore per le emozioni che sa donare, pur in un contesto per niente formale, e dove la misura classica e la compostezza delle pose, nulla regala alla "maniera" tardo cinquecentesca.

 

 

 

 

 

 

 

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