Per vie irte ed azzurre

 

III 

  

Come un sasso che cade nell’acqua

 

*

 

 

Come un sasso

 
Ho cercato
 
per me nel cielo
il brillìo delle stelle
non c’è
 
non so
il fruscìo del vento
che va tra le fratte
alla turgida bacca del biancospino
 
un impenetrabile bosco
lascia alle foglie lassù
i baci del sole.
 
Dimenticata
e sola
con mute parole
io chiamo
ma esse non vanno là dove
si parlano altri linguaggi.
 
Come un sasso che cade nell’acqua
è il mio cuore aperto
un sasso di lava
che giace nel fondo
 
il pensiero soffre d’impotenza.
 
 

 

*

 

Oppressione

 

Or come pioggia va l’ora
densa sull’animo affranto
e la lotta è inane.
 
Or dei pensieri l’onda risuona
qual eco
in vasto spazio andando.
 
Or la nebbia sull’orizzonte
fosco come cappa greve
lenta cala
e l’aurora muore.
 
Mai più tornerà il giorno nel mondo
al creato una falsa promessa accusando.
 
Ora i colori son tramutati
in calmi segni di morte.
 
 
 

 

*

 

 

Paragone

 

Come ira di cielo
come le voci estese dell’aria
sul volto del mare,
anima straziata
che si lamenta sulla sabbia,
così io
quando il buio 
venne
nella casa
e fui sola
ed invisa.
 
 
 

 

 

*

 

 

 

Edelweiss

 
Sulla vetta edelweiss
di fronte al sole lontano
ti consuma l’ansia
più grande
del mondo.
 
Freddo e pungente tra i sassi e la neve
nessuno ti vede.
E sei solo.
Il tuo sguardo nessuno
conosce né il tuo dono
mentre brilla il mondo
sorrisi
ai sorrisi
e feste
che tu non conosci.
 
Un giorno qualcuno
la tua spoglia
tra i fogli di un libro
vedrà,
un giorno qualcuno
il nascosto tuo cuore
saprà.
 
 
 

 

 

 

*

 

 

Non essere... sono

Essere come acqua
in terra riarsa
prima ch’inaridisca il seme
o come vento
ch’insemina l’aria
e non di palude
liquido
greve
o alla foce
stanco
braccio
di fiume
che va
senz’entusiamo
nel mare.
 
Non essere
io sono.
 
 
 

 

 

*

 

 

Stretta

 
Lascia che anche stasera
la mano del cosmo
prema 
sul mondo
 
a goccia
a goccia
stilla
l’amore
 
finché c’è chi non ama.

.

 

 

*

 

 

Paese

 
 
Sottile un manto
sul dorso del monte spigoloso
un borgo antico
ad una chiesa intorno,
c’era una volta.
 
Tra casette civettuole
non più protegge
la campana.
Sul poggio guarda e sorride 
un forestiero.
 
E la valle in basso
si chiude pesante
nell’ultima luce.
 
 
.

 

*

 

 

 

Amico fiume

 
Fiume che placido vai
teco verrò
da queste lande lontano
 
là sono i campi
come amanti le membra 
nella rorida sera 
distese
 
e il bosco coi frutti
che Pan per noi raccoglie
alla selenia luce 
e canta
 
vedi ci viene incontro il vento
 
porta carezze non conosciute
e baci
 
nelle tasche tanti occhi di donne
 
i miei son pieni delle tue lacrime
che il gabbiano raccoglie
e al cielo
regala.
 
Fiume andiamo a versare
nel mare
il nostro 
pianto 
infinito.
 
.

 ….

*

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