Per vie irte ed azzurre

 

 IV

 

 Dittico

 

 

Due componimenti. Due presenze dell’animo, perché l’isola è il frutto dell’uomo che pensa, sotto un’intensa spinta emozionale anche quella d’un viale d'autunno dove solo una foglia riesce ad assommare tutta la bellezza della primavera. Due aspetti dell’uomo, che fonde cuore e mente nella difesa d’un progetto che non faccia oltraggio né all’una né all’altro. Ma quanto è difficile mantenere dritto il veliero quando l’onda forte fa apparire più viva la lusinga d’abbandonarsi ad essa e quando l’iniquo dileggio del nembo sfinisce la lena e fa ingiuria financo alla fede. Ma io non voglio perdermi nel buio.

.

.

 

Ramo spoglio

 
Mille parole
vanno
portate dall’uomo
tante vesti hanno
 
ora sono
in giro di danza
ora lente sciamano
come in corteo
ora avanzano gravi
o sotto un fardello
grevi
 
e poi son pilastri d’imprese
 
e carezze
e baci
accompagnano.
 
Io cerco
quelle che si sfoglieranno
anzitempo
perché la linfa preme
 
ma le mie parole
son rinsecchite
tra le zolle
 
chiama il ramo
la foglia che non c’è
perché d’autunno
s’aduna
tutta il sapor della primavera
in una.
 
Le mie parole come le foglie
 
ma sul ramo mio
non spunterà
un’altra primavera.

.

 

 

*

 

 

Sostegno

 

Non vedo verità nuove
nella mia isola ci sono
alberi
e zolle
come questi e quelli
 
ed io sono un uomo
come tanti
ma con una mano in più
 
la spoglia umana è là
come un largo pantano
ma i piedi miei
non vi affondano
perché hanno gli occhi altrove
perché dalla fronte
grondano
pezzi di pensiero
ubriachi
folli
 
e la brezza dell’isola
che sa
di odorose resine
e di mare
visita
le mie stanze
ad una
ad una.
 
 
.

 …..

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