Prime voci
La natura amando
A cercar dentro
di noi il riverbero del grande mondo verde
Nascosta è
nella natura una saggezza più antica di tutta quella accomunata
dall'uomo?
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Natura amica |


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Alba per farmi dormire.
Solerte ti alzile bianche trine di spuma
al cielo donando
ai fiori un pennello
a me lo scrigno
per il giorno migliore.
A sera daròincastonati diamanti
o frammenti di perle
al tuo fratello tramonto
che via li porterà
nei rossi fagotti del sole
Triste
luna L'aria è un'onda d'argento.
Piange stasera la lunadal cielo cullata.
Melanconia della notteche diventa
una nube brillante.
Magia
Fioca staseraè la voce del buio
lentopiange il cielo
un canto leggero
sul bosco bagnato
va.
Discorrono con l'acqua le fogliedi misteri ed inganni.
Geme un ramo ancora stecchitola primavera sognando
Nella placidaondaio affondo
unendo a tutta la valle
il mio malinconico velo.
Passo sul sonno
di tutti
mentre la notte
mi culla
nel suo muto
silenzio.
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Paese imbiancato
Questa notte hai fatto tolettati sei incipriato il volto
e sembri un bianco pulcinella.
Ma il chiaro c'hai sul visomostra i segni
che tra i veli
maliardi di verde
nascondi. Appaiono i tuoi annileggo le tue pene.
Non copre la mascherama è come un sorriso
sottile e discreto
sulle cose
che l'uomo
ama tenere solo
per sé.
*
Sera
Un'ombra leggerava nella sera
lieve si posa
sulla dolcezza del bosco
lentamente diventamalinconia del prato.
Tutto si sciogliein questo silenzio.
Ogni cosa cullala sera
per me.
Sera sul paese
Cala la serail buio distendendo
sulla vallata
che calma l'accoglie
fioche si fanno
a poco
a poco
le luci e i suoni
tutto si chiude
e in sé ritorna.
Perché tremano
le tue penne
pettirosso amico?
Forse ascolti la neniach'or culla il paese
e lo addormenta?
Sera d'estate
A lungo ho guardato la valle
nella sera d'estate
di trilli
inghirlandata in un angolo di terra incantata.
Son giunte
mille sirene
sul primo raggio di luna
che gli spazi conosce.
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Alla notte
Ritorni ogni voltacome leggera fanciulla
dal vestito di seta
che mette nel cielo
fioche fiammelle
perché siano amiche
agli amanti.
Magica nottediscreta sirena
e nascosta
tu sei del cosmo
il profondo
o notte.
Confidenza
Immersa nel buionon teme la mia valle
di darmi i suoi segreti:
le carezze del vento
e i sospiri degli alberi
alle fratte
il bacio delle stelle
tra i rami sul selciato.
Ora parla anche un valloncellocoi sassi del ruscello
un cane si lamenta
un tocco di campana
del tempo che passa
mi rammenta.
Pianto di albero
Piangi, albero amicoche fai compagnia
ai miei studi diletti.
Sui neri tuoi rami ci sonotanti germogli novelli
progetti di tempi più belli.
Perché allora il tuo tacito piantose rechi la voce
della vita che sboccia?
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Nebbia
Densa e leggeraspiove la nebbia
copre il paese
lasciando vedere
solo il dappresso
sbiaditoed opaco.
Or s'alimentaun senso infinito
che prende
e dona torpore
fissando forme
pian piano distinte.
E il paese appare
e svanisce
nell'aria
ora densa
o più rada.
Settembre
Ti sento o settembre melanconia dell'estate
che se ne va
spargendo dolcezze
desiderio di frutti
a lungo
serbati e colti.
I tuoi colori e il tepore
vive l'anima mia
che scopre la foglia
effimerae bella
ma non ha paura
del tempo che verrà.
Tempesta di mare
Oggi il mare è in tempestaoppresso dal cielo vicino.
Lo scuotono venti selvaggi spuma l'onda
in turni di ira
s'infrange
poi geme
ubbidendo ad un gesto lontano.
Povera spiaggiadall'onda punita
per colpe non tue.
Farfalla
Farfalla leggerasul mio terrazzo volteggi
arabeschi di trine
portandoe cerchi fiori.
Io sono il giardiniere più accurato
e il mio è il giardino
più assortito
e tu
l'unica ninfa
silenziosaleggera. Fresca rugiada sui germogli deponi
e il tuo passo
sa di primavera
scie di luce spargendo.
Delicata farfallatu possiedi un profumo
che rimane.
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Fra i monti
Lascia che ti raccontiqui dove tutto è altra dimensione
della montagna le superbe forme
e gli spazi che divengono infiniti.
C'è un masso per gli anni rugosonido all'aquila e alla serpe
e c'è un vasto spazio
che sulle cime in azzurro digradante
lontano conduce.
I paesini stretti sul pendioo in anfratti raccolti
sono giochi di bimbi,
gli arazzi dei boschi
le trine di case e tratturi
sono belletti.
Se in alto più vai
sul picco del monte
altro vero sparisce
per la sua dimensione
allora comprendi che misera cosa
sono le lotte che piegano l'uomo,
comprendi che chi liba lo spazio
perde il gusto delle cose piccine.
E se guardando sì grandi forme
ti senti stordito e vacilli
solo vincendo il cor tramortito
scoprirai la tua forza
là dove si dilata
dell'uomo
il confine.
*
Come il fiume
Non mi sono nella valle adagiatain balia dei suoi seni,
non ho accettato il costone
o la gora,
di calle in calle
la voce ho lanciato
un'eco di mille onde portando.
Ho indagato la pianacon l'occhio mio attento.
Che la mia estesa massa
nei campi non sia
come il sonno
degli estivi meriggi
nelle membra pesanti.
Perché il mio cibo
fosse anche per gli altri
era la mia gioia di andare.
Con lunghe bracciaho avvolto la roccia
nella gioia del possesso
e sono andata sempre più avanti
d'ogni anfratto per ascoltare
il lamento ed il canto.
La balza e la siepeil salto e la riva
ho guidato
perché ogni suono
un'armonia formasse.
Voce di natura
Richiamo sottileinsistentesull'andare dell'uomo,
verde eco e lontana,
tu sei nella primavera
ch'esplode
conquistae si estende
e poi si placa
nella fecondità dell'estate,
sei nell'autunno e nel verno
non decadenza o morte
ma salutare ritorno
per una forma più piena.
Giunge fino a noiil lungo esteso respiro
della gran prima madre
come quello di Cerere
sui campi e sui monti.
Perché fino a noi?
E tu
perché tu non t'addolori?
E la gioia
cos'è la gioia per te?
Un sopore come di vegliaanzi del sonno,
un trascolorar dei sensi
che la mente tace e il cuore?
È tumulto, è quiete o la fine di tutto?
A te basta il moto tuo eterno. Allora solo noi andiamo alla vettaove sono gli dei
dalle forme attraenti?
Solo noi sentiamo l'ampiezza degli occhi?
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