Racconti

I moderni crociati

 

Un appunto per dimostrare che l'operazione storiografica deve estendersi alle vacanze del signor Rossi.

 

.

Una delle imprese più seguite del nostro tempo è quella dei moderni crociati, l'esercito dei vacanzieri degli anni ottanta che annualmente scende in campo alla difesa del sacro diritto alla villeggiatura.

Dopo i lunghi mesi invernali durante i quali è stato attentamente definito il progetto per le giornate del mare, finalmente si è in viaggio ben messi negli abitacoli insieme all'equipaggiamento necessario per reintegrarsi nel possedimento lasciato l'estate precedente. I crociati stagionali sono invece accompagnati da un corredo giustamente più consistente che permetta loro di insediarsi nella momentanea postazione. In entrambi i casi però è venuta meno l'accorta precauzione di un buon rifornimento di vettovaglie.

Lungo la strada poi, dislocate qua e là, immancabilmente si trovano, di lunghezza variabile, le code, che si formano rapidamente ma poi si sciolgono pian piano e che fanno avanzare sulle infuocate piste dell'estate a passo d'uomo proprio come dietro il primo crociato, il monaco eremita Pietro.

Questo preludio, che è la conferma certa di un evento democratico, garantisce con sicurezza la qualità di tutte le attività della villeggiatura e sarà oggetto della prima gara, quella dei resoconti all'arrivo per chi ha incontrato più code o è incappato nella più lunga.

La vera campagna del solleone però comincia nel paese trasformato in stazione balneare. Qui ì luoghi si sono accortamente gonfiati, strade e giardini sono stati decorati a dovere per la grande festa, i punti di vendita e i servizi di ristoro, ben allestiti e forniti, sono pronti per soddisfare ogni tipo di esigenza.

Avvenuto l'insediamento, inizia la sacra cerimonia, delle vacanze con una densa ritualità che utilizza, ad una ad una tutte le comodità dei mini-locali appositamente preparati.

Luogo centrale della rappresentazione è la spiaggia dove nessuno può usurpare il numero dì centimetri quadrati dell'asciugamano e dell'ombrellone dell'altro. Vi giungono in processione ben forniti degli strumenti più adatti, si pongono in fila, ordinati, i vincitori in prima fila. E quando sono tutti cosparsi di oli e di essenze si pongono distesi affinché si stampi su di loro l'impronta che indicherà, al ritorno, la quantità della partecipazione. Dinanzi ai fedeli l'altare pronto a ricevere la generale abluzione, festosa, inquinata, spumeggiante e chiassosa. Nell'aria, densa di odori e infuocata dai raggi si ripetono le immersioni a ritmo proporzionato alla intensità del rito.

Terminato questo momento accentratore la folla, sempre accompagnata dal solleone, si sparpaglia ben dividendosi negli appartamenti per il dovuto riposo. Non manca, qualche impegno secondario: la giustificata digressione alle fontanelle pubbliche legata a imprevedibili problemi di sovrannumero, la necessaria sauna nelle cabine telefoniche che di più ha l'utilità di porre in comunicazione questo mondo con l'altro dove sono rimasti i cari che devono essere rassicurati della fortuna del parente; l'impresa condotta nelle ore notturne a stanare dalle cubature, per fortuna mini, l'afa e le zanzare. Né mancano le code che si trovano un dappertutto proprio come era avvenuto nel preludio iniziale.

Al ritorno, esercitato il dovuto diritto, il crociato si porta via un altro se stesso avendo conquistato, accanto a chi non conosce, un salutare transfert decongestionante. E si porta via anche la accertata conquista lessicale del termine "vacanze", cioè "assenza" della vita precedente per un'altra.

La medesima certezza avrà conquistato anche il paese che, dopo la tumefazione della stagione balneare, silenzioso e floscio si ritrae negli antichi vicoli.

Così ognuno, ospite e ospitante, avrà esercitato la propria personale visione delle vacanze.

.

 

Home

Scrivi

Indice

 

________________________________

© www.mimmademaio.com