Leggere le Scritture

Testo di Gioacchino La Greca

Propedeutica

Come leggere il Vangelo

 

Vangelo di Marco (G. Castelli)

 

I Vangeli chiamati canonici, perché raccolti nel canone ufficiale della chiesa cattolica, sono Quattro, e vengono chiamati col nome dei loro probabili autori: Marco, Matteo, Luca, Giovanni. Esistono poi tanti altri testi non riconosciuti ufficialmente nel canone, detti Vangeli Apocrifi, tra cui famoso è quello di Tommaso. La lettura dei vangeli, come qualsiasi testo sacro non è agevole a noi profani, ma tenendo presenti delle piccole accortezze ne possiamo ricavare significati ricchissimi e spesso inediti. Dobbiamo cercare però di fare piazza pulita di tanti pregiudizi che più o meno consapevolmente si sono creati nella nostra mente e coscienza, per cui tanti passi del vangelo sono diventati luoghi comuni difficili da sfatare o magari hanno dato luogo a delle tradizioni più o meno spirituali che è difficile estirpare. In primo luogo è fondamentale sottolineare subito che i Vangeli non sono una stretta sequenza di fatti di cronaca più o meno realmente accaduti, ma sono Teologia, cioè i redattori hanno voluto narrarci in primo luogo delle profonde verità di fede sul “Regno di Dio” e sul Figlio dell’Uomo che si è incarnato,  che sono tali perché ogni discorso teologico che rivela Dio e la sua azione, richiede innanzitutto la fede.

La redazione scritta dei Vangeli ha fatto seguito ad una tradizione orale, che per almeno 20 anni dalla morte di Cristo ha dominato la vita comunitaria dei primi cristiani. Solo dopo si è pensato di mettere per iscritto le testimonianze ancora vive del ricordo della vita storica di Gesù, arricchendola con le esperienze fondanti delle prime comunità. Quindi quando li leggiamo i vangeli, facciamo attenzione a non cercare congruenze dove sono presenti passi più complicati del solito, legami spazio-temporali ove è impossibile trovarli, dare nomi di fantasia a personaggi che sono significativamente anonimi, capovolgere significati letterari per adattarli a schemi odierni, che nulla hanno a che spartire con la lingua letteraria in uso 2000 anni fa. Usando infatti dei criteri scorretti, si è arrivati al punto di definire opera di un evangelista semianalfabeta il vangelo di Marco per le numerose incongruenze letterarie che vi si notano, mentre invece è uno dei più belli, ed è quello al quale Luca si ispirò e usò come fonte per il suo vangelo e i suoi atti. Quindi attenzione nel dire che i Vangeli sono di facile lettura per tutti; essi lo diventano certamente dopo attenta assimilazione del loro linguaggio e significato.

In questo capitolo darò una rapida occhiata ad alcuni temi dei 4 Vangeli in modo da dare qualche chiave di lettura utile per la esegesi. È la stessa che uso anche io, facile e quindi lo sarà anche per coloro che non sono specialisti in materia e ai quali questo manuale è indirizzato, indegnamente. Cominciamo con i numeri, poi con certe frasi comuni ai vangeli, poi qualche episodio in breve per entrare nello specifico.                                                                                                            

 

 

 

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